        Le nuove Alfa Romeo Stelvio, prevista per fine 2025, e Giulia, attesa nel 2026, parevano destinate solo all'elettrificazione al 100%. Ma le&nbsp; recenti affermazioni di Cristiano Fiorio, responsabile marketing e comunicazione globale del Biscione, lasciano intravedere la possibilit&agrave; di sopravvivenza del leggendario propulsore V6 biturbo da 2,9 litri. In un'intervista a Car Magazine, Fiorio ha espresso con chiarezza la necessit&agrave; di preservare l'indole sportiva del marchio. "Tutti esprimono il desiderio di un&rsquo;Alfa Romeo con il Quadrifoglio".  Un cuore termico per le sportive Fiorio ha aggiunto: "Quadrifoglio rappresenta l&rsquo;apice del Marchio, e continueremo a mantenerla". Ma soprattutto ha puntualizzato. "Personalmente, non vedo una Quadrifoglio elettrica. Vedo una Quadrifoglio che emette il suono di un vero motore". Aggiungendoche "forse tra cinque anni le cose cambieranno, ma per ora la Quadrifoglio, per me e per noi, dovrebbe essere qualcosa con un rombo". Giocoforza si &egrave; portati a pensa che Alfa Romeo stia valutando di prolungare la vita del V6, adeguandolo alle normative Euro 7. Interrogato direttamente su un possibile aggiornamento del V6 2.9 per rispettare le normative sulle emissioni, Fiorio ha lasciato intendere che l&rsquo;ipotesi non &egrave; lontanissima. "Se dico s&igrave; o no, dico esattamente quale motore avremo nella Giulia e nella Stelvio". Un elemento fondamentale &egrave; la piattaforma STLA Large, su cui saranno costruite le nuove automobili. Fiorio ha confermato la sua flessibilit&agrave;. "La piattaforma &egrave; stata sviluppata per essere multi-energia" ha spiegato. "Quindi, non ci sono problemi ad adattare la piattaforma a qualsiasi tipo di motore. &Egrave; stata sviluppata per non limitarsi solo all&rsquo;elettrificazione". "In generale, le auto hanno troppo. Troppi pulsanti, troppa tecnologia. Lo scopo del nostro Marchio &egrave; dare ai clienti auto che siano belle da guidare" Fiorio ha anche espresso un pensiero sulla crescente complessit&agrave; delle auto moderne. "Le auto di oggi sono troppo complicate. Devono essere guidate, e io cerco il piacere di guidare, non il piacere di giocare a un videogioco o di guardare film in macchina". L&rsquo;attuale V6 iniier&agrave; a uscire dai listini dal 31 marzo, ma il futuro non pare cos&igrave; buio. Potrebbe interessarti: Alfa Romeo Junior, c'&egrave; sostanza sotto al cofano&nbsp;       

Cristiano Fiorio, responsabile marketing e comunicazione globale Alfa Romeo, rassicura sul futuro del sound unico

La nuove Alfa Romeo Quadrifoglio col V6 benzina

        Nello storico stabilimento Maserati di Modena di Viale Ciro Menotti &egrave; nato un inedito spazio. Le Officine Fuoriserie Maserati aprono le porte alla personalizzazione pi&ugrave; esclusiva. I desideri dei clienti prendono forma grazie nuove possibilit&agrave; creative. Il programma Fuoriserie incarna la produzione artigianale su misura secondo la tradizione Maserati. Ogni aspetto della vettura pu&ograve; essere personalizzato. Dalle tinte della carrozzeria ai materiali degli interni, ogni dettaglio &egrave; curato. I clienti diventano stilisti della propria automobile, affiancati da un personal designer. Maserati MC20 autonoma, &egrave; record di velocit&agrave; grazie al Politecnico di Milano  L'arte della personalizzazione del Tridente Due livelli di personalizzazione guidano le scelte. Un catalogo offre migliaia di combinazioni organizzate in due collezioni. Fuoriserie Corse si ispira all'eredit&agrave; sportiva del marchio. Fuoriserie Futura guarda all'innovazione e ai nuovi materiali. Il livello Bespoke rappresenta l'apice della sartorialit&agrave;. In questa modalit&agrave;, la visione del cliente diventa realt&agrave;. Si crea un rapporto esclusivo con il reparto creativo Maserati. Ogni esemplare Bespoke &egrave; unico. Officine Fuoriserie, un nuovo capitolo a Modena Le Officine Fuoriserie trovano spazio nella storica sede modenese. Maserati ha casa qui da oltre ottant'anni. Tecnologia e artigianato si incontrano in questo luogo. La creativit&agrave; non ha limiti grazie alla nuova area di verniciatura. Il percorso Fuoriserie offre un'esperienza completa. Dal rinnovato showroom alla consegna dedicata in fabbrica, ogni fase &egrave; curata. Il cliente dialoga costantemente con team Fuoriserie e designer. La nuova area di verniciatura integra processi manuali e tecnologie avanzate. Fino a 24 vetture al giorno possono essere verniciate. MC20 Cielo "Less is More...?" Omaggio al Bauhaus Per celebrare l'inaugurazione, &egrave; stata presentata MC20 Cielo "Less is More...?". La esclusiva one-off rappresenta la massima espressione del programma Fuoriserie. Con riferimenti al movimento Bauhaus, presenta dettagli ricercati. La carrozzeria Blu Corse Matte &egrave; arricchita da geometrie uniche. I colori rievocano la storia Maserati e omaggiano artisti come Kandinsky e Klee. Dettagli a contrasto e cerchi con combinazioni cromatiche originali completano l'estetica. MC20 Cielo "Less is More...?" &egrave; un esempio di realizzazione Bespoke per un cliente. "Maserati &egrave; sinonimo di lusso italiano nel mondo" afferma il CEO Santo Ficili. Le Officine Fuoriserie&nbsp; rilanciano il concetto. Potrebbe interessarti: Alfa Romeo Junior Q4, Il Biscione per tutti i terreni&nbsp;       

Personalizzazione unica con il programma esclusivo Bespoke e le collezioni Corse e Futura

Maserati inaugura le Officine Fuoriserie a Modena per desideri speciali

Probabilmente gli appassionati fedeli alla sportivit&agrave; pura della 205 GTi, della 206 RC e della 207 GTi rinfacceranno una &ldquo;e&rdquo; di troppo nel progetto confermato da Alain Favey, a.d. Peugeot: torner&agrave; la sigla GTi e andr&agrave; su Peugeot e-208.  Via libera alla realizzazione mentre sull&rsquo;ipotesi che arrivi una GTi spinta da un motore termico non vi sono garanzie. Favey ha spiegato, intervistato da Autocar, come Peugeot potrebbe valutare una 208 GTi benzina ma nulla &egrave; stato deciso in tal senso.  Aggiungiamo: gli obiettivi sulle emissioni medie di CO2 che i Costruttori devono realizzare entro il 2027 in Europa non giocano a favore di modelli sportivi termici, destinati ad aumentare le emissioni medie.    208 GT i e le altre piccole sportive elettriche Stellantis  Prepariamoci, quindi, alla prima GTi elettrica di Peugeot, con la base tecnica gi&agrave; bella e pronta. L&rsquo;architettura e-CMP, infatti, &egrave; condivisa con tutti i modelli B-suv e utilitarie del Gruppo Stellantis.  Abarth 600e, Lancia Ypsilon HF, Alfa Romeo Junior Veloce sono i progetti gi&agrave; sul mercato o prossimi al lancio. Proprio alla Ypsilon HF, in arrivo a maggio nelle concessionarie, si pu&ograve; guardare per anticipare i contenuti della Peugeot e-208 GTi.  Peugeot 205 GTI restomod, 200 cavalli firmati Tolman  Motore elettrico da 240 cavalli, differenziale Torsen per scaricare al meglio la coppia sulle ruote anteriori, assetto con carreggiate allargate e altezza da terra ridotta, cos&igrave; possiamo immaginare la 208 elettrica GTi, che dovrebbe ripetere le prestazioni della Ypsilon pi&ugrave; sportiva e accelerare in 5&rdquo;8 sullo 0-100 km/h. Hot-hatch per numeri assoluti, con il peso di un&rsquo;eredit&agrave; importante con cui fare i conti. I puristi difficilmente riusciranno a considerarla erede delle GTi e Peugeot RC del passato.  Sar&agrave; un&rsquo;altra cosa, sportivissima e sicuramente veloce, in grado di nascondere nella dinamica di guida il peso che potrebbe collocarsi sopra i 1.500 kg, ma difficilmente in grado di scalfire lo zoccolo duro di appassionati cresciuti nell&rsquo;era in cui Peugeot 205 GTi si confrontava con Fiat Uno Turbo, Renault 5 Turbo, Ford Fiesta RS Turbo, Fiat Punto GT, Renault Clio Williams. Un&#39;altra epoca dell&#39;industria dell&#39;auto. 

Il progetto di e-208 GTi &egrave; stato confermato da Peugeot, che torna a proporre una hot-hatch di segmento B dopo la 207 GTi ma lo far&agrave; in forma elettrica. Un progetto gemello di Ypsilon HF e Abarth 600e

Peugeot far&agrave; la 208 GTi e sar&agrave; elettrica

        Auto Moto Turin Show 2025&nbsp;si terr&agrave; dal 4 al 6 aprile presso il Padiglione 3 di Lingotto Fiere. L'evento promette una completa immersione nel mondo dei motori. Saranno presenti presentazioni&nbsp;e simulatori di guida. La seconda edizione promette un'esperienza coinvolgente tra emozioni, tecnologia e spettacolo. Ci&ograve; sar&agrave; possibile grazie a marchi prestigiosi ed esclusive. Molti mezzi inediti saranno visibili durante i tre giorni della manifestazione. Tesla esporr&agrave; la nuova Model Y, rinnovata internamente ed esternamente. Sar&agrave; disponibile anche per prove su strada. Accanto a essa, il pubblico potr&agrave; ammirare Cybertruck. Questo imponente pick-up americano dalle forme originali &egrave; inatteso sul mercato europeo. Mostrer&agrave; i suoi interni futuristici. La Scuderia Milanese Grassi presenter&agrave; l'evoluzione della 044S. Questa vettura &egrave; un omaggio alle leggendarie auto del Rally Gruppo B. Sar&agrave; prodotta in soli 44 esemplari. Novit&agrave; e tradizione a Torino Il marchio torinese Kimera porter&agrave; la EVO38 allo show. Questa &egrave; una supercar a trazione integrale realizzata in 38 unit&agrave;. Fa parte di una serie dal design distintivo. Anche lo storico brand Giannini sar&agrave; presente con Maestri Design. Insieme sveleranno la Spettacolo. Questa &egrave; una nuova supercar compatta. Segna il ritorno del marchio romano come costruttore di sportive. Ampio spazio sar&agrave; dedicato ai mezzi da lavoro storici della Fondazione Marazzato. La Fondazione esporr&agrave; la Fiat 682. Saranno presenti anche una stazione di servizio Agip e un motocarro Ercole restaurato. Inoltre, la Fiat 600 Zagato della Fondazione sar&agrave; ospite allo stand ASI. Sar&agrave; parte di una rassegna celebrativa dedicata a questo veicolo italiano. Omaggio al passato Proprio la 600, icona della motorizzazione italiana, compie 70 anni nel 2025. Sar&agrave; celebrata dall'Automotoclub Storico Italiano. Alberto Scuro, presidente ASI, si dichiara "felice che Auto Moto Turin Show stia crescendo anno dopo anno". Apprezza la valorizzazione della storia dei motori. Ci sar&agrave; una mostra speciale sulla Fiat 600. Scuro la definisce "un esemplare nato a Torino che ha motorizzato l'Italia intera negli anni del boom economico".  L'Automobile Club Torino dedicher&agrave; il suo stand allo AMTS alla Cesana-Sestriere. Questa &egrave; una cronoscalata valida per i titoli Europeo e Italiano Velocit&agrave; in Salita Autostoriche. L'AC Torino cura tale evento dal 1961. Saranno esposte dodici auto iconiche. Hanno partecipato a gare e rally. Il presidente Piergiorgio Re commenta questo aspetto. In collaborazione con il Museo dell&rsquo;Automobile di Torino, si potr&agrave; ammirare la Cisitalia 202 SMM &ldquo;Nuvolari&rdquo; del 1947. Essa &egrave; caratterizzata da un design originale. L&rsquo;ente Heritage di Stellantis porter&agrave; allo AMTS quattro rari esemplari. Essi provengono dal suo Heritage Hub di Mirafiori. Tra questi figurano la Delta S4 Stradale e una monoposto F1 "sperimentale" Alfa Romeo. Emozioni e tecnologia Saranno esposti anche il prototipo Abarth 124 Rally (2016) e la FIAT 500 Coup&eacute; Zagato. Allo stand Heritage, sabato 5 aprile, si terr&agrave; la presentazione della quarta edizione del Festival Car. Questo &egrave; un concorso d&rsquo;eleganza di Revigliasco Torinese. AMTS offrir&agrave; anche un'area dedicata ai simulatori di guida e videogames. Sar&agrave; un vero paradiso per gli appassionati di motori e tecnologia. Saranno presenti postazioni con simulatori di ultima generazione. Tra questi spiccano il simulatore RPS Racing con esperienza Lamborghini e i simulatori Sparco. I visitatori potranno cimentarsi in sfide virtuali. I biglietti avranno un costo di 18 euro online. Il prezzo in loco sar&agrave; di 20 euro per l'intero. Potrebbe interessarti: Alfa Romeo Junior Q4, Il Biscione per tutti i terreni&nbsp;       

Tesla, Cybertruck, Kimera, Giannini. Celebra la Fiat 600 e ammira auto storiche. Simulatori per tutti: ecco cosa vedere e quanto costano i biglietti&nbsp;

AMTS Torino 2025, anteprime auto e moto, veicoli storici e...

        Karma presenta la&nbsp;Amaris, una coup&eacute; range extender che arriver&agrave; nel 2026. Svelata durante l'evento Create Karma in California, durante il quale la Casa ha annunciato lo spostamento al 2027 dell'elettrica Kaveya. Arriver&agrave; anche la Gyesera in versione plug-in hybrid. Chiaro che Karma ha cambiato strategia. La priorit&agrave; ora sono le tecnologie Erev e plug-in, preferite da mercato. Le origini risalgono al 2011 Lo stile dell'Amaris non &egrave; una sorpresa. Di fatto &egrave; una versione a due porte della Revero. Quest'ultima deriva dalle forme originali di Henrik Fisker. Il design iniziale risale a oltre quindici anni fa. Anche la piattaforma dell'Amaris deriva dalla Revero. Pure quella della Gyesera ha la stessa origine. &Egrave; la piattaforma in alluminio della prima Fisker Karma del 2011. Il powertrain &egrave; differente. Nel cofano anteriore si trova un motore BMW. &Egrave; un quattro cilindri turbobenzina di 2.0 litri. Sostituisce il tre cilindri 1.5, sempre BMW, usato in altre vetture. Tecnicamente, nell'Amaris l'endotermico ha funzione di range extender. Per ora Karma non ha fornito dati su potenza e coppia. Non sono specificati i dettagli della componente elettrica. Le uniche informazioni riguardano le prestazioni. L'Amaris dovrebbe raggiungere i 100 km/h da ferma in circa 3,5 secondi. La velocit&agrave; massima &egrave; di 265 km/h.  Potrebbe interessarti: Alfa Romeo Junior Q4, Il Biscione per tutti i terreni&nbsp;       

Motore BMW, prestazioni elevate. Cambio strategia Karma verso ibrido plug-in e Erev.

Karma, ci riprova con Amaris no elettrico, ma range extender e plug-in

        Cambio di stile, in Cina &egrave; stata svelata la nuova MG4 Electric. Destinata ai principali mercati internazionali. Entro l'anno sostituir&agrave; l'attuale versione venduta anche in Italia. L'impostazione con carrozzeria cinque porte rialzata &egrave; stata mantenuta. Il design presenta notevoli cambiamenti rispetto all'edizione del 2022. Nuove forme per MG4 Soprattutto i gruppi ottici e la conformazione della parte posteriore sono stati rivisitati. Elementi distintivi come il profilo aerodinamico del paraurti anteriore e lo spoiler sul portellone rimangono.  Si confermano dettagli caratteristici come il profilo aerodinamico anteriore: ma le forme sono pi&ugrave; arrontondate rispetto alla prima serie. La lunghezza &egrave; aumentata di 108 mm, raggiungendo i 4,39 metri totali. Le immagini ufficiali non hanno mostrato gli interni. MG4, cuore elettrico da 428 cv Secondo le prime informazioni ufficiali, saranno disponibili due configurazioni. La variante a singolo motore da 170 cavalli e la Xpower bimotore a trazione integrale con 428 cv. Dati relativi alla capacit&agrave; delle batterie e all'autonomia stimata non sono ancora stati comunicati. Potrebbe interessarti: Alfa Romeo Junior Q4, il Biscione per tutti i terreni. La prova       

La lunghezza &egrave; aumentata di 108 mm, raggiungendo i 4,39 metri totali. Potenza da 170 a 428 cavalli

MG4 Electric 2025, l'elettrica diventa globale e cambia stile

        Nel cuore di Milano sorge un inedito spazio Alpine. La nuova Lounge si aggiunge alla rete della Casa automobilistica di Dieppe. La Lounge di Milano &egrave; la prima di questo genere. Essa espande la presenza del marchio francese del Gruppo Renault. L'ubicazione strategica nel distretto centrale mira a intercettare la vivacit&agrave; meneghina.&nbsp; Dopo Barcellona e Milano, apriranno Atelier anche a Parigi e Londra durante l'anno. Il nuovo polo meneghino si trova vicino a Piazza Gae Aulenti, zona vitale per la citt&agrave;. L'evento inaugurale dell'Atelier Alpine A290 Lounge ha accolto numerosi personaggi noti. Gerry Scotti, Diletta Leotta, Eva Riccobono, Ignazio Moser e Cecilia Rodriguez hanno partecipato alla serata. La musica di DJ Lolla Fedolfi e della violinista Luvienne ha accompagnato gli ospiti. Alpine, inaugurazione e Design Week Gli ambienti della nuova sede Alpine saranno protagonisti durante la Design Week. &Egrave; prevista una programmazione di eventi dedicati.&nbsp; L'apertura milanese rappresenta una fase di crescita per Alpine. L'obiettivo di raggiungere 200 store, dai 163 atttuali, entro il 2025 testimonia questa ambizione.  La scelta di Milano, polo di riferimento per design e tendenze, non &egrave; casuale. La presenza di atelier in citt&agrave; chiave come Parigi e Londra rafforza il posizionamento del Marchio. Nel nuovo spazio, gli appassionati troveranno prodotti esclusivi. L'offerta di merchandising spazia tra oggettistica e vestiario firmati. Le linee dedicate alla Formula Uno e alle vetture stradali Alpine soddisfano diversi gusti: ovvero BWT Alpine Formula One Team e Alpine Cars, L'attenzione all'esperienza del cliente si manifesta anche nella scelta di animare l'inaugurazione con intrattenimento musicale. La Lounge di Milano incarna un nuovo format di presenza sul territorio. La collaborazione con un partner storico come Renord, che rappresenta i Marchi del Gruppo Renault a Milano da oltre cinquant'anni,&nbsp;garantisce solidit&agrave; all'iniziativa. Potrebbe interessarti: Alfa Romeo Junior Q4, il Biscione per tutti i terreni. La prova        

Merchandising speciale e nuovo legame con la citt&agrave; per il Marchio sportivo francese

Alpine inaugura a Milano la sua prima Lounge

        Grandi novit&agrave; tecniche in casa Volkswagen, che si appresta a introdurre, con la prossima generazione del suv T-Roc, una motorizzazione full hybrid. Soluzione inedita per il Gruppo, che ha sviluppato in questi anni l&rsquo;elettrificazione ibrida nelle forme plug-in hybrid e mild hybrid. Pu&ograve; essere indicativo guardare proprio all&rsquo;ibrido plug-in per orientare sul possibile schema tecnico del full hybrid che verr&agrave; lanciato sulla nuova Volkswagen T-Roc. Un modello al debutto il prossimo settembre, al Salone di Monaco di Baviera.&nbsp; Motore 1.5 TSI come le PHEV Le anticipazioni diffuse da Autocar indicano lo sviluppo del sistema full hybrid intorno al motore 1.5 litri turbo benzina.&nbsp; L&rsquo;evoluzione del TSI 1.5 litri &egrave; gi&agrave; impiegata sulle ibride plug-in del Gruppo e prevede l&rsquo;installazione del motore elettrico tra unit&agrave; termica e cambio doppia frizione. In questa configurazione sviluppa potenze tra i 204 e i 272 cavalli. L&rsquo;elettrificazione mild hybrid plus, invece, portata al debutto da Audi con i motori 2.0 TFSI, installa direttamente sul cambio doppia frizione un compatto motorino elettrico, alimentato a 48 volt - diversamente dai 400 volt dello schema PHEV - ed &egrave; in grado di apportare circa 28 cavalli. E&rsquo; uno schema capace di dare trazione attraverso il motore elettrico, sebbene per brevissimi frangenti: manovre di parcheggio, coasting a motore spento, guida stop&amp;go nel traffico. Una soluzione simile &egrave; impiegata dai modelli Stellantis, con il mild hybrid classificato come &ldquo;P2&rdquo;, ovvero, tra i sistemi in grado di dare trazione alle ruote mediante il motorino elettrico. Test Alfa Romeo Junior Q4, Il Biscione per tutti i terreni Full hybrid, necessaria una tensione elevata La configurazione full hybrid dovr&agrave; operare a una tensione elettrica superiore, con i sistemi di riferimento oggi sul mercato caratterizzati da una tensione che spazia tra i 160 e 300 volt. Nel funzionamento full hybrid, l&rsquo;intervento del motore elettrico per dare trazione &egrave; molto pi&ugrave; frequente rispetto all&rsquo;apporto dei mild hybrid e mediamente arriva, in ambito urbano, a incidere fino all&rsquo;80% del tempo complessivo di guida.&nbsp; Quanto ai componenti necessari e alle specifiche tecniche, &egrave; una formula vicina allo schema plug-in hybrid gi&agrave; sviluppato da Volkswagen, dal quale potrebbe differenziarsi facilmente intervenendo sul dimensionamento del pacco batteria. Volkswagen, Skoda, Audi, Seat, per dire di alcuni dei marchi del Gruppo, adottano batterie nell&rsquo;ordine dei 19 kWh di capacit&agrave; per garantire fino a oltre 100 km di autonomia in elettrico ai loro modelli PHEV. Una proposta full hybrid avrebbe bisogno di una batteria tra 1,5 e 2 kWh, sufficienti alla massima efficienza del sistema. Accanto al motore termico 1.5 litri TSI, al motore elettrico di trazione - installato sul cambio doppia frizione -, lo schema necessiterebbe anche di un secondo motore elettrico, nelle vesti di generatore di energia per caricare la batteria mediante il recupero dell&rsquo;energia in frenata e l&rsquo;azione del generatore sotto l&rsquo;apporto del motore termico. I full hybrid rivali: Toyota, Hyundai e Renault Considerazioni a meno che Volkswagen non decida per una scelta radicalmente diversa, di un full hybrid tecnicamente diversissimo e vicino a quanto adottato da Toyota. Una soluzione unica, caratterizzata dalla presenza della trasmissione ribattezzata e-CVT e, di fatto, priva di un convenzionale cambio meccanico. Sono, invece, le case coreane Hyundai e Kia a impiegare un normale cambio meccanico doppia frizione sul quale &egrave; installato il motore elettrico. Proposta, questa, declinata sia in versione full che plug-in hybrid, variando esclusivamente la dimensione del pacco batterie. Poi c&rsquo;&egrave; la strada innovativa di Renault, con l&rsquo;E-TEch composto da un cambio meccanico 4 rapporti accoppiato al motore termico senza l&rsquo;impiego di alcuna frizione, sostituita dall&rsquo;operato del motorino elettrico di generazione d&rsquo;energia. Un motogeneratore elettrico &egrave; incaricato, invece, di dare trazione sulla trasmissione e alle ruote. L'introduzione del full hybrid Volkswagen con T-Roc non resterebbe una proposta individuale, essendo prevista l'applciazione della stessa motorizzazione anche su modelli di altri marchi all'interno del Gruppo.       

Mossa a sorpresa di Volkswagen, nell'accelerazione sull'offerta di modelli ibridi. Accanto alle versioni mild e plug-in hybrid dei suoi modelli sta per arrivare lo schema full hybrid

Volkswagen, nuova T-Roc porterà al debutto il motore full hybrid

Guarda qui tutte le foto della nuova Alfa Romeo Junior Q4, il Suv del Biscione a trazione integrale

Alfa Romeo Junior Q4

La sigla Q4 fa il suo esordio anche all&rsquo;interno della gamma dell&rsquo;Alfa Romeo Junior, che si amplia proprio con l&rsquo;ingresso a listino di un&rsquo;inedita variante a trazione integrale, che si posiziona al vertice della gamma ibrida.  Alfa Romeo Junior Q4, la scheda tecnica  La base di partenza, infatti, &egrave; quella offerta dalla variante Hybrid del modello, ma con qualche interessante modifica. La parte endotermica &egrave; costituita da un 1.2 a tre cilindri turbo che qui &egrave; in grado di sviluppare una potenza di 136 cv, supportato nel proprio lavoro dal solito motore anteriore da 29 cv, al quale qui si somma un secondo motore elettrico montato sull&rsquo;asse posteriore e che muove proprio le ruote posteriori, anch&rsquo;esso da 29 cv. La differenza tra i due &egrave; data dalla coppia che questi sono in grado di sviluppare: 55 Nm quello anteriore e 88 Nm quello dietro. La potenza di sistema raggiunge cos&igrave; i 145 cv per 230 Nm di coppia. Per ospitare il nuovo motore posteriore, inoltre, i tecnici Alfa Romeo sono intervenuti sullo schema sospensivo del retrotreno: al posto del classico ponte rigido sulla Junior Q4 trova posto un pi&ugrave; sofisticato multilink che, per&ograve;, apporta un aggravio di peso che si avvicina ai 200 kg.  Nessuna novit&agrave;, invece, per quanto concerne lo stile. Lunga 4,17 metri, conserva il design delle altre versioni a listino, con il frontale caratterizzato dalla presenza di sottili gruppi ottici al Led e di un trilobo il cui stile pu&ograve; essere personalizzato in funzione dell&rsquo;allestimento scelto.  La guida  Le differenze principali si notano alla guida. Tanto per cominciare, sulla Q4 debutta la nuova modalit&agrave; di guida Q4, che modifica le soglie di intervento del sistema a trazione integrale &ldquo;on-demand&rdquo;. Ma andiamo con ordine.&nbsp; Nelle modalit&agrave; Eco e Normal il sistema interviene unicamente in caso l&rsquo;asse anteriore perda aderenza, mentre in Dynamic tutti i motori lavorano all&rsquo;unisono fino a 40 km/h per garantire il massimo delle prestazioni in fase di spunto e partenza da fermo. In Q4, invece, fino a 30 km/h i due motori elettrici spingono insieme con una ripartizione 50/50 tra i due assali, mentre fino a 90 km/h il motore posteriore resta &ldquo;ingaggiato&rdquo; per intervenire in maniera pi&ugrave; pronta in caso di bisogno. Dal punto di vista dinamico, quindi, la modalit&agrave; Q4 &egrave; la migliore per poter sfruttare appieno il sistema a trazione integrale di Alfa Romeo.  Quanto costa la Junior Q4  Tuttavia, detto che non si tratta di un 4x4 dal piglio sportivo, tra le curve la Junior Q4 mette in luce una dinamica di guida coinvolgente e sicura, con il motore posteriore che contribuisce a ridurre il sottosterzo e a garantire sempre il giusto livello di trazione anche sui fondi a bassa aderenza. Il peso extra dato dalla presenza del motore aggiuntivo e del posteriore multilink, inoltre, non &egrave; in alcun modo percepibile una volta al volante, sintomo che in Alfa Romeo hanno lavorato di fino sulla messa a punto dell&rsquo;assetto. Il tutto condito a consumi piuttosto contenuti, che nel corso del nostro primo contatto con la vettura si sono attestati nell&rsquo;ordine dei 14/15 km/l. Chiudiamo con i prezzi: il listino della Junior Q4 si apre da 37.400 euro, con una dotazione di serie piuttosto ricca. 

Con il nuovo sistema a trazione integrale &ldquo;on-demand&rdquo;, il Suv pi&ugrave; piccolo del costruttore italiano &egrave; in grado di affrontare con facilit&agrave; anche le condizioni climatiche pi&ugrave; avverse

Alfa Romeo Junior Q4, Il Biscione per tutti i terreni

Da un lato, l&#39;elenco degli impegni gi&agrave; annunciati da Stellantis lo scorso dicembre, quando il Tavolo di lavoro presso il Ministero delle Imprese e del Made in Italy si concluse con la presentazione del Piano Italia. Dall&#39;altro, numeri per elencare l&#39;apporto di Stellantis dato al tessuto industriale italiano, rispetto alla fase di profonda crisi in cui versava Fiat nel 2004: &quot;Spero che da oggi e con il bilancio dare/avere tra il paese e l&#39;azienda, non sia pi&ugrave; un tema divisivo. Ma un&#39;opportunit&agrave; per continuare questo percorso virtuoso insieme che dura da pi&ugrave; di 125 anni orgogliosamente con l&#39;Italia&quot;.  Produzione europea e necessit&agrave; di un norme chiare  Poi, le prospettive sul futuro, di una produzione automobilistica che sar&agrave; legata alla domanda del mercato, un mercato che nei prossimi 20 anni vedr&agrave; soprattutto la presenza di auto elettriche: &quot;Cina e Stati Uniti stanno definendo una politica industriale per l&#39;auto con normative e risorse orientate a raggiungere i loro interessi nazionali. Noi auspichiamo che ci&ograve; possa accadere presto anche in Europa perch&eacute; nel nostro mestiere abbiamo bisogno di un quadro chiaro&quot;.  Cos&igrave; John Elkann, in uno dei passaggi dell&#39;intervento introduttivo davanti alle Commissioni Attivit&agrave; produttive di Camera e Senato. Un incontro al quale si &egrave; presentato accompagnato da Jean Philippe Imparato, responsabile regione Europa di Stellantis, Antonella Bruno, responsabile delle attivit&agrave; commerciali in Italia, Santo Ficili, a.d. Alfa Romeo e Maserati, Monica Genovese, responsabile Acquisti parte Powertrain.&nbsp;  La produzione italiana confermata&nbsp;  Ai rappresentanti dei Gruppi parlamentari ha illustrato gli impegni industriali gi&agrave; noti con il Piano Italia, specificando la produzione dei 7 modelli su architettura STLA Medium a Melfi. Si faranno 5 modelli a marchio Jeep e DS, due a marchio Lancia. Saranno auto ibride ed elettriche, dalla DS N&deg;8 e Jeep Compass previste quest&#39;anno, alla DS N&deg;7 e Lancia Gamma nel 2026. A Cassino si faranno le nuove Stelvio e Giulia.  Quanto a Mirafiori, &egrave; stato confermato l&#39;avvio della produzione a novembre per la Fiat 500 ibrida, accanto alla produzione della 500E e la realizzazione dei cambi elettrificati e-DCT, con una capacit&agrave; produttiva fino a 600 mila unit&agrave;.&nbsp;  Cambi elettrificati e ibride  &quot;Questa tecnologia la stiamo portando avanti e se uno guarda alla prossima generazione, stiamo parlando di modelli con emissioni sotto i 100 g di CO2 per km, ossia una riduzione del 20% rispetto ai motori ibridi di oggi&quot;, ha anticipato Elkann.  Se gli impegni industriali erano gi&agrave; chiari, resta l&#39;incertezza del contesto globale, a cominciare dalle dinamiche sui dazi previsti dagli Stati Uniti, che potrebbero impattare sulle vendite di Alfa Romeo e Maserati.  Contrazione del mercato dell&#39;auto e produzione  &quot;Il mercato mondiale degli autoveicoli conta circa 80 milioni di unit&agrave; vendute nel 2024. La Cina occupa il primo posto con 30 milioni seguita dagli Stati Uniti a 16 milioni e dall&#39;Unione Europea a 15 milioni. Rispetto a 20 anni fa, le vendite in Cina sono esplose quattro volte, un aumento del 400%. Negli Stati Uniti sono leggermente diminuite del 5%. In Europa sono calate del 12 e in Italia del 30%. Se oggi in Europa e in Italia si producano meno autovetture &egrave; una conseguenza della contrazione del mercato di questi ultimi 20 anni.  Analogamente, l&#39;aumento della produzione in Europa e in Italia, nel prossimo ventennio, dipender&agrave; dalla crescita del mercato che sar&agrave; sempre pi&ugrave; elettrico&quot;, ha dichiarato Elkann.  Auto elettriche, produzione e costi dell&#39;energia  Tema spinoso, quello della transizione energetica e delle precondizioni per essere competitivi su un terreno che vede i costruttori cinesi in posizione di vantaggio competitivo, specialmente sul tema dell&#39;approvvigionamento delle materie prime necessarie alle batterie, per il know how nella loro produzione e per i costi inferiori di produzione.&nbsp;  &quot;Vorrei approfondire con voi due elementi chiave per lo sviluppo del nostro settore in Europa. Il primo, i fattori di competitivit&agrave; per la produzione di macchine elettriche. Il secondo, la regolamentazione ambientale ed energetica.&nbsp;  Sulla competitivit&agrave;, vorrei soffermarmi su due aspetti. I costi di trasformazione industriale e lo sviluppo tecnologico delle batterie europee. I produttori automobilistici europei stanno affrontando uno svantaggio strutturale rispetto ai loro concorrenti cinesi, pari al 40% del costo manufatturiero complessivo. In particolare, i prezzi dell&#39;energia dei paesi produttori di auto europei risultano cinque volte pi&ugrave; alti di quelli cinesi.&nbsp;  Bisogna inoltre rammentare che, per quanto riguarda una Giga Factory, il consumo di energia necessario &egrave; 10 volte superiore a quello di uno stabilimento produttivo di autovetture. Per questa ragione, l&#39;Europa dovrebbe far scendere i prezzi dell&#39;energia a valori competitivi globali e di mantenerli a livelli costanti e prevedibili.  Per ridurre questi vari occorre agire sia sul mix di fonti energetiche, sui loro costi e sull&#39;imposizione fiscale a livello nazionale sia sull&#39;adozione di misure che favoriscano l&#39;autogenerazione di energia rinnovabile a livello di impianto produttivo&quot;, ha proseguito Elkann nel corso dell&#39;audizione.  &quot;Quello che oggi manca &egrave; un sentiero chiaro e definito delle misure energetiche necessarie a garantire la competitivit&agrave; del settore in Europa e il raggiungimento degli obiettivi di sostenibilit&agrave;&quot;.  Il tema Gigafactory ha visto un passaggio sul progetto di Termoli, messo &quot;in pausa&quot; da parte di ACC e Stellantis. &quot;Oggi sono attive 263 Giga Factory in tutto il mondo, 214 sono localizzate in Cina, 13 in Europa, di cui sette sono asiatiche. Le aziende cinesi e asiatiche hanno il primato del mercato, non solo in termini di produzioni, ma soprattutto di tecnologia. Inoltre, non controlliamo l&#39;estrazione e la raffinazione dei materiali critici necessari per la produzione. L&#39;impegno della Commissione Europea di mettere a disposizione 1.8 miliardi di euro con l&#39;action plan per produrre batterie a livello europeo &egrave; uno sforzo iniziale, ma non sufficiente a colmare il divario con la Cina e l&#39;Asia&quot;. 

Nel corso dell&#39;audizione parlamentare, il presidente Elkann ha ripercorso cifre e volumi della produzione Fiat nel 2004 e il supporto dato da Stellantis. Sul futuro chiede la riduzione dei costi energetici

Elkann, gli impegni Stellantis in Italia e il futuro: &quot;Produzione legata alla crescita del mercato&quot;

Il sole caldo di Roma, i primi alberi in fiore per l&rsquo;inizio della Primavera, i colori delle strade piene di turisti che festeggiano il weekend del 25 aprile proprio nella Citt&agrave; Eterna. Immaginate di alzare poi lo sguardo e vedere 50 automobili rigorosamente italiane sfilare dal Pincio a piazza Bucarest, fino a Casina Valadier. Non vetture qualunque, ma modelli che hanno fatto la storia: Alfa Romeo, Ferrari, Lamborghini, Maserati e Bugatti. Tutto questo &egrave; Antara Concorso Roma, un esclusivo concorso di automobili da collezione, che dal 24 al 27 aprile, celebrer&agrave; il lusso, il design e il Made in Italy. L&rsquo;evento &egrave; stato presentato nella storica cornice dell&rsquo;Anantara Palazzo Naiadi Rome Hotel, che sorge sulle antiche Terme di Diocleziano. A raccontarlo sono stati l&rsquo;Assessore allo Sport, Turismo, Moda e Grandi Eventi Alessandro Onorato, il Concours director Jeremy Jack son-Sytner, il grande esperto automobilistico Adolfo Orsi Jr, la Vicepresidente Delegata delle ACLI di Roma Lidia Borz&igrave;, il General Manager Anantara Palazzo Naiadi Rome Hotel Francesco Mennella e il Senior Vice President Luxury Hotels Europe Giles Selves.    BELLEZZA E SOLIDARIET&Agrave;  Protagonista unica e assoluta &egrave; l&rsquo;automobile italiana in una selezione dei capolavori d&rsquo;epoca: da quelli pionieristici, ai decenni della supremazia nelle corse, all&rsquo;era della potenza, delle prestazioni e dello stile, fino alle prime supercar. Le vetture saranno raggruppate per classe e giudicate da un team internazionale di specialisti, con Orsi presidente, per autenticit&agrave; ed eleganza. La tre giorni celebrer&agrave; la bellezza in pieno stile La Dolce Vita. Senza per&ograve; dimenticare solidariet&agrave; e sostenibilit&agrave;. Lo scorso febbraio, Anantara Concorso Roma 2025 ha promosso una raccolta fondi per l&rsquo;acquisto di un furgone refrigerato per l&rsquo;ACLI di Roma per recuperare e distribuire le eccedenze alimentari durante i grandi eventi. &quot;L&rsquo;idea di organizzare un evento internazionale cos&igrave; &egrave; vincente e mostra un&rsquo;immagine positiva di Roma&quot;, ha detto Onorato.    I 50 GIOIELLI  La lista delle 50 automobili italiane che prenderanno parte all&rsquo;evento &egrave; in via di definizione, ma qualche nome illustre &egrave; gi&agrave; certo. Si potr&agrave; sentire il rombo di una Fiat del Mauto, una Lancia del Museo Nicolis, un&rsquo;Alfa 20/30 Hp, carrozzata Falco del 1920, una Ferrari 275 P del 1963, due volte vincitrice a Le Mans, qualche Ferrari con motore montato sul posteriore, alcuni modelli carrozzati Zagato, una B24 spider, due Ferrari California ( a passo corto e lungo), la Miura del film The Italian Job, la Ferrari 512 appartenuta a Gianni Agnelli, una pi&ugrave; recente Pagani Zonda e una Maserati MC12.   

Presentato nella storica cornice dell&rsquo;Anantara Palazzo Naiadi Rome Hotel, l&#39;evento che dal 24 al 27 aprile celebrer&agrave; il Made in Italy delle quattro ruote

Anantara Concorso Roma: la Dolce Vita della automobili

        Prima la presentazione della nuova Alfa Romeo Stelvio, poi nel 2026 si alzeranno i veli sulla nuova Giulia. Tempistiche gi&agrave; note, come anche il sito di produzione che sar&agrave; Cassino e l'architettura multi-energia adottata dai due modelli: la STLA Large.&nbsp; Quel che di nuovo rivela Santo Ficili, a.d. Alfa Romeo e Maserati, attiene ai tempi per la commercializzazione dei nuovi prodotti. Se lo Stelvio verr&agrave; presentato nei prossimi mesi, si dovr&agrave; attendere il 2026 per la disponibilit&agrave; nelle concessionarie. A seguire toccher&agrave; alla nuova Giulia. Motori ibridi benzina: per forza Entrambi i modelli avranno motorizzazioni elettriche e ibride benzina, aspetto quest'ultimo ufficialmente confermato da Ficili. Il passo indietro sui piani iniziali di accompagnare il marchio verso la vendita esclusivamente di modelli elettrici dal 2027 &egrave; necessario e comune alla quasi totalit&agrave; delle case che avevano annunciato l'all in sull'elettrico. &nbsp;Visto lo scenario globale della domanda su auto a zero emissioni &egrave; un passaggio obbligato. Stile, che modelli saranno nuovo Stelvio e Giulia Stelvio continuer&agrave; il suo percorso quale suv di segmento D, mentre per Alfa Romeo Giulia si andr&agrave; verso forme inedite rispetto alla sportivissima berlina validata nella tecnica e nel design sotto la guida di Sergio Marchionne. Da berlina potrebbe imboccare la strada di una carrozzeria fastback rialzata da terra, un territorio attualmente snobbato da altri costruttori premium di riferimento.&nbsp; Ibrido GME-T4 Evo, sar&agrave; un millesei? Arrivata la conferma dell'offerta di motori ibridi benzina, resta l'interrogativo sulla tipologia di propulsore, chiamato a sostituire l'offerta nata intorno al 2.0 turbo benzina 4 cilindri (GME-T4, prodotto a Termoli). Un'unit&agrave; progressivamente in fase di dismissione sull'attuale gamma Stelvio e Giulia. A novembre dello scorso anno scrivevamo come negli States fossero iniziati i lavori per lo sviluppo e il lancio di un motore 1.6 turbo benzina (serie GME-T4 Evo), destinato alle prime applicazioni in serie sui modelli Stellantis dal 2025 e predisposto per l'elettrificazione ibrida. Un abbinamento verosimilmente alla trasmissione elettrificata, in linea con le scelte gi&agrave; fatte dal Gruppo sui sistemi mild hybrid di tipo P2 (in grado di dare trazione alle ruote) e molto vicini al funzionamento di uno schema full hybrid. Inoltre, la medesima predisposizione si presta all'offerta di alternative ibride plug-in, quindi l'impiego di una batteria ad alta tensione (400 volt anzich&eacute; i 48v tipici di un modello mild hybrid) e dall'elevata autonomia di marcia a zero emissioni.       

Alla presentazione del suv quest'anno si dovr&agrave; attendere il prossimo per la commercializzazione. Entrambi i modelli avranno motori ibridi benzina oltre all'elettrico

Nuove Alfa Stelvio e Giulia, su strada nel 2026

La nuova generazione di Alfa Romeo Stelvio &egrave; ormai alle porte, per l&#39;erede della Giulia si dovr&agrave; attendere il 2026. Entrambi i modelli nasceranno su architettura STLA Large, mandando in pensione la piattaforma Giorgio sviluppata ad hoc da Alfa Romeo e introdotta nel 2016 sulla berlina e il suv.  Due modelli che affrontano una fase di transizione e registrano decisioni commerciali comunicate da Alfa alla rete di concessionari. Stop alla possibilit&agrave; di ordinare i due modelli con motorizzazioni benzina.  Una scelta da leggere nell&#39;ottica di contenimento delle emissioni medie di CO2, a vantaggio del target di 93,6 g/km di media sui volumi di nuove auto vendute, che dovr&agrave; essere raggiunto dai costruttori tra 2025 e 2027.&nbsp;  A fine marzo stop alle Quadrifoglio  Da fine marzo, pertanto, stop graduale agli ordini su Giulia e Stelvio benzina. Con una comunicazione diffusa alla rete di concessionari, il primo &quot;taglio&quot; si avr&agrave; il 31 marzo. Sar&agrave; da questa data che Giulia Quadrifoglio V6 2.9 litri da 510 cavalli non potr&agrave; pi&ugrave; essere ordinata, consegnando gli esemplari oggi sul mercato a un certo futuro dall&#39;elevato valore, non solo tecnico e simbolico.    Un mese pi&ugrave; tardi, il 30 aprile, verr&agrave; fermata la possibilit&agrave; di ordinare Stelvio Quadrifoglio, mentre dal&nbsp; 31 maggio 2025 sar&agrave; la data ultima per configurare e ordinare Giulia e Stelvio 2.0 turbo benzina 280 cavalli (emissioni di CO2 da 176 g/km), negli allestimenti Sprint, Veloce e Intensa.  Giulia diesel fino al 2026  Restano ordinabili, pertanto, le motorizzazioni 2.2 turbodiesel, nei livelli di potenza 160 (emissioni da 132 g/km) e 210 cavalli (da 154 g/km di emissioni), abbinati a Stelvio e Giulia. Per il suv si andr&agrave; avanti fino al passaggio di consegne con la nuova generazione, che sar&agrave; elettrica e ibrida. Nel caso della Giulia, l&#39;orizzonte temporale &egrave; ancora pi&ugrave; esteso, mancando pi&ugrave; di un anno all&#39;esordio della seconda generazione.  N&egrave; la gamma Giulia, tantomeno Stelvio, figura tra i 50 modelli pi&ugrave; venduti in Italia nei primi 2 mesi. &Egrave; Alfa Romeo Junior la best seller, con 2.764 esemplari venduti tra gennaio e febbraio, 25^ in classifica secondo i dati Dataforce.  La nota di Alfa Romeo  In seguito alle notizie pubblicate, Alfa Romeo ha mandato una nota di precisazione che riceviamo e pubblichiamo di seguito:  Chiarimento su Gamma Motori Alfa Romeo Giulia e Stelvio in Europa - In relazione alle indiscrezioni di stampa osservate nelle ultime ore, Alfa Romeo conferma il proprio percorso di evoluzione, garantendo una gamma completa e multi-energy per i suoi modelli pi&ugrave; recenti. Junior e Tonale offrono soluzioni di mobilit&agrave; all&rsquo;avanguardia, con l&rsquo;ultima nata, la Junior Ibrida Q4, presentata alla stampa in questi giorni. Con l&rsquo;arrivo della versione Ibrida Q4, l&rsquo;offerta di Junior diventa la pi&ugrave; completa nel segmento per soddisfare qualunque esigenza di mobilit&agrave;. Nel frattempo, Giulia e Stelvio si avvicinano alla fine del loro ciclo produttivo, lasciando spazio alla nuova generazione che verr&agrave; prodotta nello stabilimento di Cassino. Un nuovo capitolo che continuer&agrave; a esprimere la sportivit&agrave; e l&rsquo;eccellenza ingegneristica di Alfa Romeo. L&rsquo;interruzione dell&rsquo;ordinabilit&agrave; di specifiche motorizzazioni in determinati mercati segue precisi processi industriali che coinvolgono l&rsquo;intera filiera produttiva, dai fornitori agli stabilimenti, fino ai concessionari e ai clienti finali. Un passaggio necessario per garantire una transizione ordinata ed efficiente verso il futuro della gamma Alfa Romeo. Infine, il Quadrifoglio &egrave; stato, &egrave; e continuer&agrave; a essere il simbolo delle versioni ad alte prestazioni del marchio, e i nuovi modelli saranno sviluppati su una piattaforma multi-energy per essere in linea con le esigenze di mercato e la domanda del cliente. Quanto comunicato non impatta sull&#39;offerta commerciale del cliente in Europa. I clienti potranno ordinare i motori a benzina su Giulia e Stelvio fino a questa primavera, nello specifico: -&nbsp; &nbsp; &nbsp; &nbsp;Giulia Quadrifoglio sar&agrave; ordinabile fino alla fine di marzo 2025. -&nbsp; &nbsp; &nbsp; &nbsp;Stelvio Quadrifoglio sar&agrave; ordinabile fino alla fine di aprile 2025. -&nbsp; &nbsp; &nbsp; &nbsp;Stelvio e Giulia 2.0 280 CV saranno ordinabili fino alla fine di maggio 2025. Successivamente, le versioni Giulia/Stelvio con motori a benzina continueranno ad essere disponibili presso le concessionarie europee in base alla disponibilit&agrave; di stock. Dove commercializzate, Giulia e Stelvio potranno sempre essere ordinate nelle versioni 2.2 Diesel nelle varianti di potenza da 160 CV e 210 CV. 

Sar&agrave; tra marzo e maggio che usciranno di scena, non pi&ugrave; ordinabili, i motori benzina 2.0 280 cavalli e V6 2.9 Quadrifoglio. Rester&agrave; un&#39;offerta solo diesel, aspettando le nuove generazioni ibride di Stelvio e Giulia

Alfa Romeo, stop alle Giulia e Stelvio benzina

        Stellantis va alle Olimpiadi. Il Gruppo ha annunciato di aver stretto una partnership con la Fondazione Milano Cortina 2026, per cui i suoi Marchi italiani saranno cos&igrave; Automotive Premium Partner dei prossimi Giochi Invernali Olimpici e Paralimpici 2026.  Dunque, Alfa Romeo, Fiat, Lancia e Maserati forniranno le vetture ufficiali, utilizzate come auto di servizio e rappresentanza per gli spostamenti di atleti, personale e istituzioni durante tutto il periodo della manifestazione sportiva.  Lo sforzo di Stellantis Uno degli eventi pi&ugrave; importati al Mondo avr&agrave; cos&igrave; come palco non solo le montagne italiane, ma anche la storia e la tradizione dei motori del Tricolore con lo sforzo eccezionale fatto da Alfa Romeo, Fiat, Lancia e Maserati per garantire il parco vetture necessario ad assicurare la perfetta organizzazione e svolgimento dell&rsquo;evento. Pi&ugrave; di 3.500 atleti da 93 Paesi si contenderanno 195 medaglie in 16 discipline Olimpiche e 6 sport Paralimpici sullo sfondo degli splendidi territori italiani, una grande esperienza accessibile e inclusiva, basata sulla ricerca dell&rsquo;eccellenza e la sostenibilit&agrave;. Un&rsquo;occasione imperdibile quindi per riconnettere i brand che hanno fatto la storia dell&rsquo;automobile con l&rsquo;Italia e con i valori dei Giochi Olimpici e Paralimpici, che si ritrovano nel DNA di ciascuno dei marchi coinvolti. Con la partnership stretta con la Fondazione Milano Cortina 2026, i marchi italiani del gruppo Stellantis hanno quindi deciso di cogliere l&rsquo;opportunit&agrave; di mettersi in gioco in un progetto che abbraccia l'Italia intera, sostenendo i valori del Movimento Olimpico e del Movimento Paralimpico.  Le dichiarazioni &ldquo;Con la partnership stretta con la Fondazione Milano Cortina 2026, Stellantis ha deciso di far parte di un progetto che abbraccia l'Italia intera, sostenendo i valori dello sport e dell'Olimpismo&rdquo; ha affermato Jean Philippe Imparato, Chief Operating Officer, Enlarged Europe &ldquo;Siamo orgogliosi di mettere le competenze e l&rsquo;impegno delle persone che lavorano per i nostri marchi italiani al servizio di un evento di questa portata, che ribadir&agrave; a livello mondiale l&rsquo;immagine di un Paese che ricerca l&rsquo;eccellenza grazie alla collaborazione tra le realt&agrave; nazionali pi&ugrave; importanti, che condividono valori comuni. Si pu&ograve; fare, tutti insieme e in Italia, e noi lo stiamo dimostrando&rdquo;. Il CEO di Milano Cortina 2026 Andrea Varnier: &ldquo;Siamo orgogliosi di questa partnership che garantisce soluzioni indispensabili per l&rsquo;organizzazione dei Giochi di Milano Cortina 2026: le vetture di servizio e rappresentanza copriranno gran parte degli spostamenti interni. I marchi italiani di Stellantis hanno contribuito al successo del nostro Paese, rendendo l&rsquo;Italia competitiva su scala internazionale. Riconosciamo e apprezziamo l&rsquo;attenzione all&rsquo;innovazione tecnologica e al design italiano di Stellantis, caratteristiche che perfettamente si sposano con lo spirito dei nostri Giochi.&nbsp; La collaborazione conferma, inoltre, l&rsquo;interesse delle grandi aziende ad essere parte di un evento sportivo che offrir&agrave; una visibilit&agrave; senza precedenti all&rsquo;Italia&rdquo;.  La storia dei Giochi I Giochi Olimpici Invernali sono una manifestazione sportiva dedicata agli sport invernali che si svolgono, appunto, su ghiaccio e neve. Si disputano ogni quattro anni, con la prima edizione avvenuta nel 1924. Fino al 1992 la manifestazione si &egrave; tenuta nello stesso anno dei Giochi &ldquo;estivi&rdquo;, solo dal 1994 venne deciso di cambiare la regola, facendo disputare la manifestazione negli anni pari e non divisibili per quattro. L&rsquo;Italia ospita la manifestazione per la terza volta nella sua storia: la prima, nel 1956, a Cortina d&rsquo;Ampezzo, la seconda a Torino nel 2006 e, appunto, a Milano e Cortina dal 6 al 22 febbraio 2026.        

Alfa Romeo, Fiat, Lancia e Maserati, i brand italiani del Gruppo, saranno Automotive Premium Partner dei XXV Giochi Olimpici e Paralimpici Invernali

Stellantis è partner ufficiale di Milano Cortina 2026

Guarda qui la prova dell'Alfa Romeo Tonale nell'allestimento speciale Intensa

Alfa Romeo Tonale Intensa la prova

        Cambio di programma per Maserati. La sportivissima MC20 con la quale la casa di Modena ha portato al debutto il motore V6 Nettuno, poi declinata nella versione spider MC20 Cielo, non dar&agrave; luce alla variante elettrica Folgore.&nbsp; Il progetto avrebbe dovuto far parte della strategia di elettrificazione della casa del Tridente, come gi&agrave; i modelli Grecale, Granturismo e Grancabrio. Rappresentando, con il suo schema a 3 motogeneratori, la proposta di punta della gamma Folgore.&nbsp;Tuttavia, ragioni di ordine commerciale hanno portato a rivedere i piani e cancellare il progetto. La sportivit&agrave; &egrave; termica Una nota diffusa da Maserati ha sottolineato come "studi di mercato sul segmento delle auto supersportive e, in particolare, sui clienti MC20 hanno dimostrato che sono molto appassionati della guida di potenti motori termici come il Maserati Nettuno V6 ma non sono pronti a passare all'elettrico nel prossimo futuro".  Gamma MC20 che ha registrato in queste settimane il lancio della MC20 GT2 Stradale. Versione di punta della supercar V6, potrebbe rappresentare l'impulso dal quale far partire un aggiornamento della stessa MC20, presentata nel 2020. A chi piace l'elettrico? Soffre l'alto di gamma Approfondendo la crisi della domanda di auto elettriche, non solo c'&egrave; una ritrosia degli appassionati a scegliere supercar a batteria ma anche a orientarsi nel segmento dell'alto di gamma e del lusso. Crisi che ha impattato su molti brand premium europei, in particolare per il crollo della domanda sul mercato cinese. Quanto alla strategia elettrica di Maserati, resta da definire il futuro del modello individuato nel Piano Italia di Stellantis previsto a Cassino. Un modello progettato su architettura multienergia STLA Large, come le prossime Alfa Romeo Stelvio e, nel 2026, la Giulia. Oggi a Cassino si assembla il Grecale, nel 2027 &egrave; atteso un altro modello "top di gamma": sar&agrave; a marchio Maserati?       

Mentre su strada arriva la MC20 GT2 Stradale, concentrato di tecnica motoristica con il V6 Nettuno, Maserati conferma di aver cassato il progetto di MC20 elettrica, un'altra Folgore della quale i clienti non sentono la mancanza

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